UNA INTERVISTA A...

FIMER:
funzionale e versatile tecnologia per l'imbottigliamento

La FIMER ha sede a Canelli, area di riferimento internazionale per l'industria enomeccanica.
La ditta è stata fondata nel 1970 da Bruno Mogliotti che tutt'ora è alla sua guida. Nei trentadue anni di attività l'azienda ha conquistato un ruolo di leader nel settore delle macchine per l'imbottigliamento.
FIMER ha conosciuto una costante crescita che l'ha vista gradualmente occupare superfici di lavoro sempre più grandi e funzionali. Nel 1985 entrò nell'azienda, per affiancare il marito, la signora Rita, portando con sè una nuova carica di intraprendenza e di voglia di fare. Tutti ricordano il suo grande contributo al successo della FIMER e sono rimasti fortemente colpiti dalla sua prematura scomparsa avvenuta nel 2001.
Oggi lo stabilimento occupa circa 8000 metri quadri, impiega sessanta dipendenti, fra operai e tecnici specializzati ed ha un fatturato annuo di circa 11 milioni di euro.

 

 

 

 

I mercati sui quali è presente, oltre all'Italia, si situano in tutto il mondo: dalla Germania, alla Svizzera, alla Francia, dove FIMER conta ad esempio fra i suoi clienti lo stabilimento Campari, oltre a numerosi e prestigiosi "châteaux". Ha poi realizzato impianti di imbottigliamento a Cuba per l'Havana Club della Pernod-Ricard, in Messico per la Tequila El Charro, in Inghilterra per gli stabilimenti del Gruppo Bacardi-Martini, ma anche in Russia, Austria, Spagna, Portogallo. Negli ultimi anni ha fornito diverse linee complete in Cina.
Per ripercorrere la storia e l'importante evoluzione della ditta, OICCE Times ha incontrato Bruno Mogliotti, proprietario e anima della FIMER, con le figlie Mariella e Manuela entrambe attive in azienda, e Rosanna Pagliarino, da tanti anni supporto prezioso al management aziendale.

Da dove è partita la FIMER per arrivare all'attuale importante affermazione?
Gli inizi furono quelli di una piccola officina di riparazioni e conto lavorazione, ma già dopo pochi mesi di attività ci orientammo verso un nuovo indirizzo: la costruzione di riempitrici. La nostra prima macchina di questo tipo venne presentata al SIMEI del 1971 e già nel 1972 la portammo alla fiera dell'Imballaggio di Parigi, dove ottenne importanti successi. Fummo molto incoraggiati e così fin da allora si aprirono per la FIMER le porte del mercato estero.

 

 

 

 

Quando è nata la vostra specializzazione nella costruzione di monoblocchi?
I primi monoblocchi ci furono commissionati dalla Germania nel 1978. In quel momento per la nostra azienda era quasi una scommessa. Alla fine di quello stesso anno presentammo il nostro primo tipo che arrivava solo alla cadenza di 3.000 bottiglie all'ora. La produzione di monoblocchi con macchine più grandi iniziò a tutti gli effetti nel 1979.

Quali sono i vantaggi dei monoblocchi FIMER?
Compattezza di ingombro, sincronismo di azione tra le varie parti meccaniche i cui movimenti derivano da un unico motore, flessibilità nella realizzazione a seconda delle esigenze del cliente, economicità nei costi di manutenzione e di consumo. L'ottimale equilibrio costi-benefici è collegato anche alla polifunzionalità. Infatti i monoblocchi FIMER sono macchinari che in un unico impianto produttivo svolgono non solo le tradizionali operazioni di riempimento, ma anche le fasi preliminari di sciacquatura e deareazione, oltre alle operazioni di tappatura. Questo risulta vantaggioso se raffrontato a soluzioni con macchine separate.
Per identificare le stazioni funzionali integrate nel monoblocco, FIMER si serve di diverse sigle composte dalle lettere S, (stazione di Sciacquatura), D (stazione di Deaerazione), R (stazione di Riempimento), T (stazione di Tappatura). Questo chiarisce subito ad esempio che il monoblocco SRT è composto da una stazione di Sciacquatura, una stazione di Riempimento ed una di Tappatura.
Siamo molto esigenti nella scelta dei materiali. I nostri monoblocchi sono costruiti in acciaio inossidabile AISI304, accoppiato ad altre leghe di acciaio. Le parti a contatto con i prodotti sono in materiali plastici alimentari autolubrificanti, garantiti di lunga durata, idonei a facilitare la pulizia, la sterilizzazione, la manutenzione.
I vantaggi sono presenti anche nel servizio post-vendita, con cui garantiamo competenza e rapidità di intervento.

Quali sono i tipi di riempitrice da voi forniti?
Offriamo tutte le diverse soluzioni: quelle a caduta e leggera depressione, indicate per i prodotti non gassati e non viscosi; quelle ad alto vuoto, impiegate per i liquidi viscosi; quelle volumetriche che, a prescindere dalla viscosità del liquido da imbottigliare, assicurano la presenza di un'esatta quantità di prodotto nel contenitore, con una tolleranza massima di più o meno 1,5 cc su contenitori da litro; infine le isobariche che servono per trattare liquidi gassati, ma possono essere utilizzate senza problemi anche per i prodotti definiti "fermi".

A quali esigenze rispondono le vostre torrette tappatrici?
Sono adatte ai tipi di tappatura più diffusi, dal tappo in sughero "raso collo", al tappo a fungo e a T o a chiusure a pressione in plastica, alla chiusura a vite in alluminio, all'applicazione dei tappi a corona in metallo, alle chiusure a vite prefilettate in plastica. Abbiamo anche una versione girevole sughero/vite alluminio, adatta per produzioni fino a 2500 bottiglie all'ora, che con poche e semplici operazioni, consente di passare da un tipo di tappatura all'altro.

A quali settori produttivi vi rivolgete?
L'ottanta per cento della nostra produzione è richiesta dal settore del vino, ma operiamo anche nel settore dei liquori, della birra, delle acque minerali, dell'aceto, dei succhi di frutta e di altri prodotti alimentari.

Qual è l'ultima novità proposta dalla tecnologia FIMER?
L'ultima nostra creazione è un impianto completamente automatizzato per l'imbottigliamento dei vini fermi. Ha una produzione oraria di 20.000 bottiglie ed è in grado di effettuare operazioni completamente automatizzate di sciacquatura, riempimento e tappatura, indifferentemente in sughero o a vite.

Quali sono altre vostre "specialità"?
FIMER fornisce macchine "su misura", rispondenti alle più diverse esigenze logistiche. Realizziamo impianti integrabili in vari tipi di ambienti, comprese cantine storiche e palazzi antichi. Inoltre produciamo macchine speciali che possono essere trasportate su ruote e trasformarsi in stazioni viaggianti per eseguire, là dove si vogliono collocare, le operazioni di sciacquatura, riempimento e tappatura.

Continua anche la vostra progettazione di linee complete di imbottigliamento?
Certamente. Le linee complete da noi studiate, progettate e proposte rappresentano per l'utilizzatore finale la comodità di avere un unico interlocutore per l'intero impianto e una garanzia di alta professionalità. Per la loro realizzazione collaboriamo con le più affermate ditte dell'enomeccanica canellese.

Dietro le quinte...

Dicono che Bruno Mogliotti sia piuttosto temibile quando alza la voce. È vero? E se sì, cosa la fa più arrabbiare?
Anche se ho dei collaboratori molto validi ed efficienti, mi succede di irritarmi. Non ammetto le dimenticanze, le sbadataggini e le imprecisioni, la mancanza di chiarezza.

Quali sono gli hobbies della famiglia Mogliotti?
Io (Bruno Mogliotti) amo moltissimo il calcio. Avevo prima una mia squadra ed attualmente sono vicepresidente del Canelli, oggi primo in classifica nella sua categoria.
Mariella e Manuela per ora non hanno tempo per gli hobbies perché sono impegnate a mettere su casa, infatti nel 2003 si sposeranno tutte e due; anche dopo il "sì", rimarranno naturalmente in azienda. Mariella continuerà ad occuparsi degli aspetti amministrativi e finanziari, Manuela sarà impegnata nel marketing e nelle pubbliche relazioni.

Quali sono i vostri vini preferiti?
Barbera e Moscato, poi naturalmente i grandi rossi piemontesi come Barolo e Barbaresco, per Bruno Mogliotti.
Mariella e Manuela prediligono i vini dolci come il Moscato e il Brachetto.
Rosanna Pagliarino ama il Barbera, il Moscato e l'Arneis, ma anche il Nebbiolo e ricorda una piccola vigna di suo padre che produceva una esigua quantità di "bottiglie speciali" di Nebbiolo.
Queste davano una carica di benessere e di energia davvero unica!