BIBLIOTECA OICCE

 

Paolo Francesco Staglieno
ISTRUZIONE INTORNO AL MIGLIOR
MODO DI FARE E CONSERVARE
I VINI IN PIEMONTE
Ristampa dell'edizione del 1837
OICCE, Edizioni dell'Orso, Alessandria, 2003, pp. 214, euro 15
info@oicce.it

L'azione di stimolo culturale, che OICCE cerca di svolgere, si inserisce in un contesto presente che è fragile confine, pendolo oscillante tra gli insegnamenti del passato e la creatività protesa al futuro. Così già nello Statuto di OICCE è riconosciuto questo duplice orientamento delle attività dell' Associazione che da una parte persegue finalità di comunicazione e trasferimento delle conoscenze innovative in enologia ma dall'altra si propone la conservazione del patrimonio conoscitivo locale in campo vitivinicolo.
Per potere rendere operativa questa seconda linea di attività, l'OICCE ha istituito un proprio Fondo per la cultura vitivinicola (FCV) dedicato alla promozione di lavori originali sulle tradizioni e la cultura vitivinicola locale dotandolo di uno stanziamento di 50.000 euro. Una cifra interessante che potrà essere ulteriormente ampliata, considerato che OICCE accetta il principio che uno o più Enti esterni possano unire il proprio nome a quello dell'Associazione nello sviluppo di specifiche iniziative previste dal Fondo, purché il loro contributo sia almeno pari a quello messo a disposizione da OICCE.
Il Fondo per la Cultura vitivinicola si propone di sostenere la stampa di libri, la ristampa di opere enologiche di importanza storica, la pubblicazione di articoli, la divulgazione di tesi, l'organizzazione di convegni e ogni altra iniziativa volta alla conservazione e alla diffusione del patrimonio conoscitivo della storia viticola ed enologica italiana.
Questo volume che raccoglie alcuni scritti di agronomia e di enologia di Paolo Francesco Staglieno è la prima iniziativa editoriale sviluppata nell'ambito del Fondo. Esso costituisce un contributo conoscitivo di valore assoluto per i contenuti tecnici e storici, ma diventa anche metafora dell'attività che OICCE sta svolgendo.
Staglieno rappresenta una voce autorevole e preparata che cerca di rendere cosciente il mondo vitivinicolo del Piemonte di metà Ottocento delle potenzialità dell'ambiente in cui opera e dei semplici passi tecnologici da compiere per assumere quella maturità culturale e quella consapevolezza imprenditoriale di poter fare dei vini buoni e senza dubbio concorrenziali con le migliori produzioni enologiche dell'epoca. In fondo egli cerca di fare circolare le conoscenze disponibili con l'intento di valorizzare un territorio e di accrescere la professionalità del settore enologico. Così oggi fa OICCE che si propone gli stessi obiettivi pur modulandoli in un differente contesto storico, culturale ed economico.
Ed è per questo che gli scritti di Staglieno assumono un significato metaforico importante per la nostra Associazione. Avergli dedicato il primo volume della collana "Fonti per la storia dell'enologia" significa riconoscere a Paolo Francesco Staglieno questa lucida volontà di accrescere il sapere collettivo, basandolo su concrete ed oggettive conoscenze tecniche e scientifiche, quale esperienza umana e culturale che trascende i luoghi e la storia. Un socio OICCE ottocentesco che ci arricchisce e ci stimola nel nostro percorso di diffusione delle conoscenze e delle idee.

A cura di Maurizio Gily
PICCOLE DOC
Vignaioli Piemontesi, Castagnito, 2002, pp 32
info@vignaioli.it

La Vignaioli Piemontesi con questo Quaderno prosegue nell'intento di valorizzare i vini delle "Piccole DOC". In questa categoria sono stati oggetto di analisi i vini DOC del Piemonte scelti tra quelli che non superano i 1000 ettolitri all'anno. I vini scelti per questo progetto sono Colline Saluzzesi Pelaverga, Colline Saluzzesi Quagliano, Pinerolese Doux d'Henry, Pinerolese Ramìe, Albugnano, Caluso passito, Bramaterra, Sizzano.
Si tratta di un lavoro di ricerca destinato ai produttori per fornire loro alcuni spunti di riflessione in campo viticolo ed enologico e dare indicazioni per migliorare la qualità di questi prodotti. Per ogni vino viene proposta una scheda che riporta il Disciplinare di produzione, i caratteri di qualità riscontrati nelle degustazioni, i punti critici, i suggerimenti per migliorare la qualità in vigna e in cantina.
Operatori della ristorazione ed enotecari credono nelle potenzialità di successo per questi prodotti ancora poco conosciuti ed individuano alcuni elementi necessari al loro sviluppo: il miglioramento della qualità, la reperibilità sul mercato, la promozione. Il Quaderno è stato realizzato nell'ambito del programma di ricerca e sviluppo "Valorizzazione delle Piccole DOC del Piemonte", finanziato dalla Regione Piemonte e realizzato dalla Vignaioli Piemontesi in collaborazione con Vincenzo Gerbi, Luca Rolle e Giuseppe Zeppa del Di.Va.P.R.A. dell'Università di Torino.


Ilaria Simeone
CINQUE TERRE E GOLFO DEI POETI
Edizione speciale per
APT Cinque Terre - La Spezia
Istituto Geografico De Agostini, Novara,
2002, pp. 160
info@aptcinqueterre.sp.it

La guida, dedicata a questo bellissimo angolo della Liguria, è suddivisa in diversi itinerari che si snodano fra natura, arte, storia, enogastronomia, artigianato, folclore. Gli itinerari vanno da Moneglia a Levanto, oltre il confine del mondano Tigullio, toccano le Cinque Terre, con i borghi arroccati e le terrazze vitate, giungono alla mitica Portovenere e alle piccole isole, continuano fra Lerici e Bocca di Magra con le terre amate da grandi artisti, approdando poi da Sarzana fino a Varese Ligure lungo la Val di Vara, un entroterra da riscoprire. Delle belle fotografie mostrano gli aspetti suggestivi di quest'area affascinante.

QUADERNI DELLA SCUOLA DI
SPECIALIZZAZIONE
IN SCIENZE VITICOLE ED ENOLOGICHE
Volume 2001
Dipartimento Colture Arboree Università di Torino, Grugliasco
Offset Torino, dicembre 2002, pp. 197
segr.arboree@agraria.unito.it

Il Quaderno 2001 è stato presentato ad Asti, nel corso dell'inaugurazione del XXVII anno accademico della Scuola di Specializzazione in Scienze Viticole ed Enologiche. Il Quaderno contiene gli atti del convegno su "Virus e fitoplasmi della vite: relazioni ospite-patogeno". Oltre ai nutriti contributi dell'Università di Torino (Centro Miglioramento Genetico e Biologia della Vite, Istituto di Virologia Vegetale,Di.Va.P.R.A) vi si trovano interventi degli specialisti in questa materia operanti presso le università di Milano, Bologna, Bari e presso l'Istituto di Conegliano. I temi trattati riguardano le principali virosi della vite, le malattie infettive latenti e semilatenti della vite, l'evoluzione dei sistemi di diagnosi per le malattie da virus ai fini della selezione clonale, il risanamento dei cloni, l'interazione tra gestione del vigneto e malattie virali, la situazione sanitaria della vite in Italia centro-meridionale, gli accertamenti sanitari per Rupestris Stem Pitting tramite saggi biologici ed analisi biomolecolari, i vettori e le fitoplasmosi della vite. La seconda parte del Quaderno contiene la sintesi delle lezioni di Franco Mannini sui problemi varietali, colturali e selezione del Vermentino nell'Italia Nord occidentale, e di F. Mannini, I. Gribaudo, D. Cuozzo, P. Ruffa sugli nterventi di miglioramento genetico e sanitario sul vitigno Cortese per la produzione del Gavi DOCG. In chiusura si possono leggere la relazione del prof. V. Novello sull'attività svolta dalla Scuola di Specializzazione nel 2000-2001 e i riassunti di alcune tesi che sono state discusse in quell'anno.

A cura di G. L. Fontana, U. Bernardi
MESTIERI E SAPERI
TRA CITTÀ E TERRITORIO
Neri Pozza Editore, Vicenza, 1999, pp. 550
info@neripozza.it

Con la pubblicazione di questo volume, dopo "I lavori dei contadini" e "La casa e le tradizioni popolari", si conclude il progetto editoriale che la Banca Popolare di Vicenza ha dedicato alla cultura popolare vicentina. L'obbiettivo è quello di riscoprire una cultura del "saper fare" legata all'essenza del territorio vicentino e della sua gente, con una attenzione particolare per gli aspetti etnografici e le risorse naturali che connotano le diverse aree di questo territorio. I saggi di questo volume spaziano dalla caccia alla pesca, alle produzioni di alimenti, alla filatura, alla tessitura domestica, alla trattura della seta, alle filande, per presentare poi i mestieri "del legno", fra cui l'arte del "botaro" e la lavorazione di ceramiche, pietre, metalli. Vi si trova anche un interessante intervento dedicato alla distillazione, una pratica di lunga tradizione in questa terra.
Dopo alcuni cenni storici sulla distillazione nella storia, si arriva al Vicentino con la descrizione dei sotterfugi dei distillatori clandestini, la presentazione degli strumenti necessari evocati nei termini dialettali, l'analisi delle diverse fasi del procedimento. Si racconta poi dei liquori casalinghi ottenuti a partire dalla grappa e da fiori, frutta, radici di piante aromatiche, semi di ombrellifere, bacche, miele... Il capitolo termina con la rievocazione di una pregiata tradizione ottocentesca, la produzione del rosolio, continuata nella Valdagno grazie all'opera del maestro liquorista Giuseppe Carlotto.