BIBLIOTECA OICCE

 

Andrea Zanfi
VIAGGIO TRA I GRANDI VINI DI SICILIA
Carlo Cambi Ed. – Poggibonsi 2003 pp 299 Euro 67
info@carlocambieditore.it

Muovendosi nel “vigneto” Sicilia, si rimane impressionati dalle sue grandi potenzialità e da come la natura, in questa regione, non si sia fatta mancare niente. Il professor Attilio Scienza, nella prefazione, richiama il genius loci che anima la viticoltura primigenia dell’Etna con i suoi terreni vulcanici, le sistemazioni a terrazze ed i palmenti arcaici, i luoghi mitici della produzione del Biblino nel Siracusano o le distese di vigneto disseminate di bagli nel marsalese. Per questo, dice, si può parlare in Sicilia non di una sola viticoltura, ma di tante viticolture dalle radici profonde che si esprimono oggi soprattutto negli uomini che interpretano l’uva e la sua trasformazione.
Il libro è dedicato proprio ad incontrare questi uomini che hanno dato vita all’evoluzione enologica siciliana, anzi alla rivoluzione enologica che ha portato l’isola ai vertici dell’attenzione del mercato.
Dopo le impressioni di famosi enologi sulle caratteristiche che fanno grandi i vini siciliani, la parola passa a quarantaquattro produttori. Questi raccontano le proprie scelte e la filosofia con la quale interpretano i propri vini. Per ogni cantina si dà una carta d’identità dei vini prodotti con indicazioni su zona di produzione, tipologia dei terreni, uve impiegate, sistema di allevamento, densità di impianto, tecniche di produzione, quantità prodotta, note organolettiche, prima annata di produzione, migliori annate, note varie sul vino, breve descrizione dell’azienda e nome degli agronomi ed enologi che con questa collaborano.
Tre pagine finali forniscono sintetiche informazioni sui vitigni coltivati nell’isola. Il racconto dei produttori è accompagnato dai loro ritratti fotografici, veramente magistrali, realizzati da Giò Martorana. Il grande fotografo, oltre alle persone, raffigura in splendide immagini l’anima stessa e i colori di una Sicilia solare e grande per cultura e tradizione.


Eugenio Brentari, Luigi Odello
ASSAGGIARE E FAR DI CONTO
Elementi di statistica per l’analisi sensoriale
Centro Studi e Formazione Assaggiatori, Brescia,
2004 pp 106 Euro 18
presidenza@assaggiatori.com

Potrebbe apparire contradditorio, scrivono gli autori, intrecciare una disciplina come la statistica, con la soggettività della persona espressa dall’analisi sensoriale. In realtà la statistica è l’unico metodo in grado di mettere in evidenza quello che l’uomo percepisce e non sa di aver percepito, o in grado di mettere in relazione la percezione del singolo con quella dell’intera popolazione.
La presentazione degli aspetti statistici e sensoriali introdotti in questo volume ha lo scopo di far comprendere in modo semplice i concetti e le metodologie impiegate nell’analisi sensoriale.
Alla fine del lavoro di un panel di analisi sensoriale infatti l’applicazione della statistica fornisce strumenti essenziali per raccogliere e codificare in modo efficace le informazioni contenute nelle schede compilate. A questo proposito diventa importante l’applicazione di concetti basilari come le frequenze, le medie, gli indici di variabilità, la variabilità relativa, il coefficiente di correlazione, le differenze rappresentative. La prima parte del testo illustra con esempi l’interazione fra questi concetti e l’interpretazione dei dati dell’analisi sensoriale.
La seconda parte del testo presenta i diversi metodi di eseguire test di analisi sensoriale. Si descrivono con esempi i caratteri di test discriminanti qualitativi, quali-quantitativi, descrittivi ad alta utilità informativa e test sul consumatore. L’obbiettivo finale è quello di dare uno strumento per stabilire il profilo di un prodotto in modo attendibile e affidabile, capire cosa distingue un prodotto da un altro, cosa determina il gradimento di un prodotto, cosa va cambiato per migliorare un prodotto, come giudicare chi giudica.


Attilio Scienza, Riccardo Pastore (a cura di)
LO CHARDONNAY
Storia, cultura e vocazione di un nobile vitigno nel Trentino e nel mondo
Cantina La-Vis e Valle di Cembra,
Lavis 2004 pp 255
info@la-vis.com

Lo Chardonnay è una importantissima varietà per un enorme numero di aree geografiche sulle quali viene coltivata. Per la sua poliedricità è stata ed é in grado di conseguire risultati considerevoli declinata sia a scala locale che globale. La Cantina La-Vis e Valle di Cembra ha analizzato questo fenomeno durante il primo Seminario Tecnico Internazionale sullo Chardonnay (giugno 2003). Il libro nasce dalle relazioni tenute in quella occasione e da un loro ulteriore approfondimento. Il grande profilo qualitativo che continuamente rilancia il successo dello Chardonnay nel mondo intero, ha una speciale presenza in Trentino. Da vitigno internazionale, lo Chardonnay in questa pubblicazione viene appunto letto nella sua naturalizzazione ambientale e culturale trentina. In questa regione infatti consegue un riconosciuto livello qualitativo e presenta caratteri di alta identificabilità.
Un’ampia panoramica tratta degli aspetti storici, culturali e produttivi del vitigno, con rimandi alla realtà internazionale. Vengono poi analizzati aspetti relativi al marketing e alla comunicazione.
Si presentano quindi la situazione attuale e le potenzialità enologiche del vitigno in Trentino. Un ampio capitolo è dedicato ai risultati del progetto di zonazione del territorio destinato alle produzioni viticole conferenti alla Cantina La-Vis e Valle di Cembra. Oltre ai contributi di Attilio Scienza e Riccardo Pastore, il libro presenta gli interventi di Corrado Aldrighetti, Cesare Andermacher, Massimo Bertamini, Alberto Bottiglieri, Lucio Brancadoro, Gianni Gasperi, Giacomo D. Ghidelli, Fausto Peratoner, Duilio Porro, John Salvi, Marco Stefanini, Luca Toninato.


Consorzio Alta Langa
ALTA LANGA METODO CLASSICO
Storia di un progetto piemontese
L’Artistica Savigliano 2003 pp 158

Nel libro si ripercorre la storia del Progetto Metodo Classico Alta Langa condiviso da viticoltori e da alcune Case Storiche produttrici di spumante Metodo Classico. Ha curato il libro lo Studio Montaldo, incaricato anche delle attività di organizzazione e coordinamento.
A partire dal 1990, sono stati impiegati dodici anni di lavoro in vigneto e in cantina per dimostrare che i vitigni Pinot nero e Chardonnay con le loro selezioni clonali possono trovare anche sulle colline piemontesi spazi vocati ed ambienti eletti. La responsabilità tecnico scientifica è stata affidata alla Sezione di Asti dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura, diretta da Lorenzo Corino. Gli otto capitoli parlano delle prime verifiche in vigneto e della costituzione dei vigneti sperimentali, riportano le schede delle nove Case spumantiere coinvolte nel progetto, descrivono le prove enologiche, l’iter seguito per la richiesta della DOC “Alta Langa”, ottenuta nel 2002, e il relativo Disciplinare che delimita la zona d’origine delle uve destinate all’ottenimento dei vini spumanti di questa DOC alle particelle fondiarie di collina di spiccata vocazione viticola situate nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria. Si descrivono poi i primi passi del Consorzio di Tutela, i dati di produzione e le valutazioni economiche. Il volume si conclude con la proposta delle occasioni di consumo e con gli abbinamenti a tavola di questo prodotto elegante e versatile.


Giuseppe Cavaliere
L’ABRUZZO DEL VINO
Storia e caratteristiche di un territorio
AIS Bibenda Editore, Roma 2003 pp 158 Euro 30
aisroma@bibenda.it

L’Abruzzo del vino affonda le sue radici in un passato lontano, ma rappresenta anche modernità e dinamicità perché ha saputo cambiare e svilupparsi nel rispetto della tradizione e della vocazionalità dei suoi territori.
Tutto questo è raccontato in modo approfondito, documentato ed efficace da Giuseppe Cavaliere, attento osservatore delle dinamiche nazionali e regionali del vino, esperto di marketing agroalimentare, attivo da dieci anni presso l’ARSSA della Regione Abruzzo, autore di numerose pubblicazioni e soprattutto appassionato cultore e promotore di queste terre.
Dopo aver affrontato le principali vicende storiche del vino abruzzese dall’antichità al nuovo millennio, il libro si apre sulle caratteristiche del suolo e del clima dell’Abruzzo per dedicarsi poi alle descrizioni dei principali vitigni coltivati, accompagnate da interessanti note storiche.
Molto dettagliata è la parte dedicata all’incontro con i vini divenuti simbolo del successo enologico abruzzese: Montepul-ciano d’Abruzzo, Monte-pulciano d’Abruzzo Cerasuolo, Trebbiano d’Abruzzo, Controguerra.
Nella sezione conclusiva si invita a conoscere i prodotti tipici e gli intensi sapori della tradizione regionale: dalle varie tipologie di pecorino, al caciofiore aquilano, alla giuncata, per passare ai salumi tipici come la ventricina, agli oli pregiati, al prezioso zafferano, alle specialità della cucina abruzzese.
Il territorio si legge piacevolmente nelle parole dell’autore e si comunica visivamente attraverso le belle immagini tratte dall’archivio fotografico di Giuseppe Cavaliere e Claudio Carella.
La presentazione è di Massimo Di Cintio, giornalista e figura di spicco nella promozione agroalimentare, turistica ed economica della regione.