EDITORIALE
di Giusi Mainardi

Marchi e Comunicazione

Ogni giorno, direi quasi in ogni momento della nostra vita, ci troviamo ad affrontare dei segni che rimandano a qualcosa di diverso e che dobbiamo interpretare.
Immaginiamo il più semplice percorso in automobile: chi guida una macchina è continuamente sollecitato da molti stimoli, e non ha certo tanto tempo per dare una risposta corretta a quanto accade sulla strada. Deve essere molto rapido nell’interpretare i segni oppure nel leggere i percorsi simbolici che si trova a fronteggiare. Così, in pochi decimi di secondo, riconosce il fatto che una grande conchiglia indica una marca di benzina, un triangolo bianco dal bordo rosso significa pericolo, un semaforo illuminato di rosso è profondamente diverso dallo stesso semaforo illuminato dal colore verde…
Per noi è tanto naturale ed automatico decifrare i segni e interpretare i simboli che costantemente ci circondano, che in genere non ci rendiamo neppure conto del lavoro che c’è dietro questa decodifica.
La creazione e la decodificazione dei simboli è infatti una delle più antiche forme di comunicazione che siano nate nella società. È talmente antica che non si riesce a risalire con precisione alla sua fonte. È talmente profonda e radicata nella nostra coscienza che l’uso di segni dipinti per identificare gli aspetti più diversi della vita sociale, ha accompagnato l’uomo dall’alba della civiltà.
I medesimi segni possono identificare concetti diversi nel corso del tempo. Pensiamo alla forte simbologia della croce cristiana che, attraverso la bandiera della Confederazione Elvetica, diventa simbolo di una istituzione come la Croce Rossa Internazionale oppure, attraverso altri passaggi, diviene segno di qualità del cioccolato…
Nel mondo del vino valgono, naturalmente, gli stessi principi generali che sono attivi nella società nel suo complesso.
Quindi i marchi che troviamo sulle etichette o nella pubblicità di vini e liquori rappresentano una importante ricchezza per chi li ha creati e sviluppati. Permettono infatti l’identificazione in modo immediato di un prodotto, e indirettamente, ma in modo importante, rappresentano un riferimento ed un tipo di garanzia per il consumatore.
Per queste ragioni i marchi sono protetti con normative complesse e, sempre per questi importanti motivi, l’equilibrio tra marchi individuali e marchi collettivi è regolato da norme specifiche.
La complessità e l’importanza delle norme sui marchi in enologia è stata messa in evidenza nel workshop che abbiamo organizzato in occasione del Salone del Vino di Torino. Si sono messi in luce molti aspetti importanti, a volte conflittuali, tra le norme che proteggono i marchi e le regole generali sull’etichettatura dei vini.
Il grande interesse che è stato suscitato dall’incontro e le richieste di affrontare ancora l’argomento ci hanno quindi portato alla decisione di preparare una giornata di approfondimento sui marchi in enologia. Si organizzerà il 28 febbraio, un’occasione ormai tradizionale di incontro che vede l’OICCE ospite del Centro Congressi della Regione Piemonte.
Sarà un’opportunità per confrontare idee e punti di vista tra produttori, rappresentanti dei Consorzi di Tutela, responsabili degli Organi di Controllo ed esperti nella protezione di marchi.
Sarà, ci auguriamo, un passo per renderci più sicuri nel cammino attraverso la “foresta dei simboli” che, come diceva il poeta Charles Beaudelaire, dobbiamo percorrere ogni giorno.